
Fondazione Italo-cinese
Eventi in programma
- 16 gen 2025, 17:30 – 20:00 CETRoma, Piazza Manfredo Fanti, 47, 00185 Roma RM, Italia
700 anni fa moriva Marco Polo. La visita del presidente Mattarella a Pechino ha onorato la memoria di questo grande italiano, che in epoca mongola fu ricevuto con grandi onori dall’allora Imperatore della Cina, Kublai Khan.
“Italia, popolo di artisti, di viaggiatori, di esploratori, di trasmigratori”. Questa frase, alla base dei rapporti tra il nostro Paese e il resto del mondo, esprime il senso profondo di tutti gli scambi di idee che arricchiscono la nostra valigia del viaggiatore e ci permettono di tornare a casa ogni volta con qualcosa di nuovo su cui ragionare.
Marco Polo, sinonimo del viaggio. Parlare di lui significa capire che il mondo diventa un po’ più bello ogni volta che le culture si incontrano. E infatti durante il Rinascimento la seta cinese incontrò la creatività italiana e divenne oggetto del desiderio per tutte le donne. L’arancia e il limone, frutti autenticamente cinesi, in epoca romana arrivarono nel mediterraneo e qui trovarono l’ambiente perfetto per il loro sviluppo, al punto da diventare simboli universali di ubertà latina. Questo è il senso del viaggio, conoscere e migliorarsi, a volte trovare una casa nuova, più bella di quella natia.
All’Acquario Romano, originale contenitore di generi diversi della città di Roma, il 16 gennaio 2025, in occasione del Capodanno cinese del Serpente, è stata inaugurata la mostra “Marco Polo Revisited”, dove hanno trovato spazio centinaia di opere realizzate da studenti delle Accademie di Belle Arti cinesi e italiane. Il tema è stato appunto Marco Polo, quindi il viaggio alla sua massima espressione, il cammino dell’uomo sugli 8000 chilometri che separano la Cina dall’Italia, quella Via della Seta su cui passarono e passano ancora materiali, opere d’arte, commerci e culture. I ragazzi delle Accademie sono stati stimolati anche da un concorso che il 20 gennaio premierà i migliori disegni e le più originali reinterpretazioni del mercante veneziano.
L’inaugurazione è stata presentata da Guido Barlozzetti, esperto di arte e di cinema, giornalista per Rai Uno. Gradito relatore è stato Gabriele Simongini, storico dell'arte. Il presidente della Fondazione ItaloCinese, Ke Xinghai, ha accolto gli ospiti. È intervenuto il curatore Paolo Carrino, sinologo, giornalista e regista, che ha diretto il film “World Wide Wire”, dedicato appunto alla Via della Seta. E poi Tiziana D’Acchille, direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Perugia ed altri esponenti del mondo dell’arte italiana.
Hanno dato il loro contributo varie autorità delle istituzioni e delle arti visuali. Hongmei, con il quartetto Nova Amadeus ha cantato arie italiane e cinese.
La Cina ha partecipato con presenti alcuni illustri esponenti del mondo dell’arte e dell’education.
La mostra chiuderà il 24 gennaio nei locali del Centro Sperimentale di Cinematografia a Via Tuscolana. Sabato aperto dalle 10 alle 18, domenica chiuso, lunedì, martedì e mercoledì dalle 9 alle 18.